Ornithology. OLINA. Uccelliera overo discorso della natura, e proprieta di diversi uccelli e in particolare di que che ca [..]
1622
OLINA, Giovanni Pietro. Uccelliera overo discorso della natura, e proprieta di diversi uccelli e in particolare di que che cantano.
Roma, A. Fei, 1622
4to; 240x175 mm. Legatura in piena pergamena coeva, fogli di guardia rinnovati. 6 carte non numerate, compreso Frontespizio, pagine 1-67 a fronte delle tavole incise, 68-81 con numerazione continua, 6 carte non numerate ‘Indice’. Iniziali ornate e figurati, fregi silografici. Al Frontespizio vignetta calcografica con stemma del Dedicatario, 66 tavole a piena pagina incise in rame. Iscrizione manoscritta al Frontespizio col nome di antico proprietario. Tracce d’uso alla legatura, bruniture, qualche macchia e segni di ditate, qualche abile restauro in alcune tavole, in complesso buon esemplare.
Prima edizione di questo importante libro di ornitologia sugli uccelli canori. L’opera, magnificamente figurata con incisioni di Antonio Tempesta e Francesco Villamena, illustra i metodi per catturare gli uccelli, tenerli e curarli. 43 tavole raffigurano uccelli, 23 illustrano scene di caccia, gabbie, voliere, apparati per la caccia e la cattura: le raffigurazioni sono spiegate nel testo a fronte delle tavole. L’opera è in parte basata su “Il canto degl'avgelli” di Valli da Todi (Roma 1601). Le belle incisioni mostrano vari uccelli canori, la falconeria, la cattura di uccelli con l'aiuto di trappole, reti, gabbie e persino i travestimenti dei cacciatori, nonché scene di caccia di giorno e di notte e una scena di musicista.
Schwerdt: “Un libro sulla cattura degli uccelli, delizioso soprattutto grazie alle spiritose illustrazioni di Tempesta sui metodi utilizzati dai pescatori all'inizio del XVII secolo”. Harting: “Le incisioni sono molto superiori alle figure di uccelli di artisti inglesi e francesi dello stesso periodo”.
Ceresoli: “Quest'opera, testo di lingua, è divenuta rara nel corso dei secoli, ed è ancor più difficile a trovarsi in buone condizioni, essendo quasi sempre deturpata da tracce d'uso... Non deve destare meraviglia la grande fama che l'Uccelliera ebbe in ogni tempo, se si ricorda che fu considerata e si considera tutt'ora il capolavoro dell'arte tipografica e figurativa del secolo XVII.” L’opera è dedicata al Cavalier Cassiano del Pozzo ‘mio Signore’. Solinas: “Signed by his house master G.P. Olina and destined to the naturalistic research of the Accademia dei Lincei, primary European scientific institution, this is Cassiano Dal Pozzo’s first editorial work.” Nissen, IVB 693; Anker 380; Schwerdt II, 48; Ceresoli 386; Harting 278; Gamba 2029.
Cfr. Francesco Solinas, L’Uccelliera. Un libro di arte e di scienza nella Roma dei primi Lincei, 2015.