ARCHITECTURE. HEINEKEN. Lucidum Prospectivae Speculum, Das ist: Ein heller Spiegel der Perspective.

HEINEKEN, Paul. Lucidum Prospectivae Speculum, Das ist: Ein heller Spiegel der Perspective.

Augsburg, Heirs of Jeremiah Wolff, 1727

Folio. mm. 385 x 235, Legatura in piena pelle, titolo su etichetta. Antiporta incisa firmata Georg David Nessenthaler da C.P. Heineken, Pagine [4, incluso Frontespizio], 32. 105 figure su 95 tavole numerate consecutivamente (molte ripiegate). Sull’Antiporta Ex-libris manoscritto di Frid Leopold Gagg de Levenborg ed etichetta al verso. Leggeri foxing marginali qualche strappetto e restauro, ma generalmente molto buon esemplare. 

Splendida opera barocca e rara prima edizione riccamente illustrata sulla prospettiva pratica. Descargues: “Questo è uno dei più bei trattati 'monumentali' completi scritti nel diciottesimo secolo”. Kemp identifica il testo di Heineken come uno comunemente usato dagli artisti del 18° secolo per padroneggiare i tecnicismi della rappresentazione prospettica (The Science of Art, p. 227). In effetti Heineken indirizza il suo lavoro sulla “bella scienza” a “dilettanti e principianti. " Il Lucidum Prospectivae Speculum è costituito da una serie impressionante di vedute riccamente barocche, molte raffiguranti interni delle chiese. Oltre a capitelli decorati, altari e tombe, ecc., Heineken include un notevole gruppo di soffitti a ‘trompe l'oeil’ osservati da diversi punti di osservazione. Discute anche a lungo della caduta delle ombre all'esterno e all'interno di spazi chiusi e dell'effetto della luce delle candele di giorno come di notte. I poliedri ei riflessi nell'acqua completano il volume. La maggior parte delle lastre non geometriche include almeno una figura umana per fornire un senso di scala. Una breve prefazione spiega le immagini. Heineken 1680-1740, è stato un artista a Lubecca. L'OCLC ne elenca una sola copia, Princeton. Abbiamo anche trovato una copia presso HAB-Wolffenbüttel. 

Berlin Kat. 4730; Vagnetti EIVb20; Guilmard 425. Descargues, Perspective, pp. 138-44.