CAMPO. Cremona fedelissima citta et nobilissima colonia de Romani.
1645
CAMPO, Antonio. Cremona fedelissima citta et nobilissima colonia de Romani rappresentata in disegno col suo contado et illustrata d'una breve historia delle cose piu notabili et dei ritratti narurali de duchi et duchesse di Milano.
Milano, Giovanni Battista Bidelli, 1645
Unito con:
CAMPO, Antonio. Historia delle vite de' duchi et duchesse di Milano, Con i loro veri Ritratti cavati al Naturale Compendiosamente descritte da Antonio Campo, cavagliero, pittore, et architetto cremonese.
In Milano, per Filippo Ghisolfi ad istanza di Gio. Battista Bidelli, 1642
Seguito da:
GIOVIO, Paolo. Vite dei Dodeci Visconti che signoreggiarono milano con le vere effigie dessi principi dedicate all'illustriss. Et reverendiss. Monsignore Honorato Visconti arcivescovo di Larissa.
Milano, Gio. Battista Bidelli, 1645
2 opere in un volume in 4to. 254x195 mm. Legatura coeva in pelle fulva, triplo filetto in oro sui piatti, tagli marmorizzati.
- CAMPO: Pagine [6], 228 [i.e. 224], [24]. Omesse nella numerazione della parte 1 le pp. 161-164, [8] carte di tav. di cui 5 ripiegate, 9 Ritratti nel testo. Pagine 32, 24 Ritratti nel testo.
Frontespizio inciso, iniziali xilografiche, testatine e finalini, 33 ritratti incisi nel testo, incisi da Agostino Carracci. La seconda opera inizia alla carta. A1 con una pagina del titolo separata in una cornice ornamentale e con una vignetta xilografica centrale.
- GIOVIO: Pagine [20, compresi Antiporta e Frontespizio], 132. Splendida antiporta raffigurante due putti che sorreggono l'insegna milanese, dati tipografici al centro ed aquila con due uomini incatenati alla base; Ritratto del Dedicatario inciso in rame sul verso del Frontespizio, 14 splendidi ritratti incisi in rame a piena pagina.
In totale: 33 Ritratti incisi da Agostino Carracci, 8 tavole, di cui 5 ripiegate, per le due opere di Campo; 15 tavole fuori testo per l’opera di Giovio.
Tracce d’usura e difetti alla legatura, internamente buon stato di conservazione, bell’esemplare.
Rara seconda edizione di uno dei più straordinari libri illustrati italiani del XVI secolo, qui ristampato con l'aggiunta della Historia delle vite de duchi et duchesse. L’opera è di grande pregio non solo per la storia di Cremona, ma anche per le magnifiche incisioni di Agostino Carracci che aveva usato in parte come modelli i ritratti presenti nella celebre collezione di Paolo Giovio.
L'autore, Antonio Campo, pittore, architetto, scultore e storiografo cremonese, fu attivo principalmente a Cremona e Milano tra il 1546 e il 1587. L’opera ripercorre la storia di Cremona dalle sue origini all'epoca dell'autore.
Le incisioni dell'opera includono: la pagina del titolo allegorica con lo stemma reale di re Filippo IV; tre tavole ripiegate raffiguranti una mappa della città, la Torre e la Cattedrale di Cremona; due incisioni a piena pagina raffiguranti il Battistero della città; una tavola ripiegata dopo la l. Ee4 raffigurante una grande mappa della città stampata in tre fogli e datata 1583; 33 ritratti a medaglione di illustri cremonesi e di duchi e duchesse del Ducato di Milano (quello a p. 72 è una xilografia). Per alcuni di questi ritratti viene indicata la fonte originale, ovvero quello di Carlo V è di Giulio Campo, fratello dell'autore, o quello di Massimiliano Sforza, copia di un disegno di Leonardi da Vinci. La bella incisione sul corteo del carroccio dalla porta di Cremona, il cui profilo si staglia sullo sfondo, è inserita tra le pp. 16 e 17 dell’opera di Giovio.
Il frontespizio è inciso da Blanc, il ritratto di Campo e l'incisione del carroccio sono disegnati da Campo e incisi da Agostino Carracci, mentre le mappe ripiegate sono disegnate da Campo e incise da Davide Laudi (o Lodi).
L’opera di Giovio, nella versione in volgare, è corredata da un imponente apparato iconografico. Oltre alla magnifica Antiporta con titolo figurata, contiene il Ritratto del Dedicatario sul verso del Frontespizio, e 13 ritratti numerati nel testo: l'ultimo, il 12, duplicato. Il ritratto del dedicatario e il Frontespizio calcografico sono incise da Giovanni Paolo Bianchi.
Per Campo: Lozzi, I, 1378 (in Nota); Choix de Olschki, X,15598; Cat. Hoepli, 588; Brunet, I,1526. Cicognara, 3977 per la I ediz. del 1585.
Per Giovio: Brunet, III, 584; Graesse, III, 490; IT\ICCU\VEAE\001381; NUC pre-1956 v. 210 p. 46.