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JAPAN. COELHO. Lettera annale delle cose del Giapone del M.D.LXXXII.

1585
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Stima

Descrizione

JAPAN. COELHO. Lettera annale delle cose del Giapone del M.D.LXXXII.
1585

 
COELHO, Gaspar. Lettera annale delle cose del Giapone del M.D.LXXXII. 
Insieme a: Relatione della felice morte di cinque religiosi della compagnia di Giesu et di alcuni altri secolari ammazzati da' Gentili per la Fede, nell'India Orientale. L'anno 1583.
Milano, Appresso Pacifico Pontio, 1585

In 8vo; mm 151x102. Cartone muto d'attesa. Pp. 118, (2). Insegna gesuitica al frontespizio in silografia, capolettera istoriati incisi in legno; testo corsivo romano. Bell'esemplare genuino.

Prima rara edizione, editata contemporaneamente a Milano e Roma. Questa nostra edizione milanese è molto più rara rispetto alla romana. Assai interessante resoconto "del P. Gaspare Coeglio Viceprovinciale al molto R. P. Generale della Compagnia di Giesu"; narra della vita nelle case e residenze dei Padri Gesuiti nelle impervie zone del Giappone; le descrizioni raccontano precisamente "delle zone del Ximo, della residenza e seminario di Arima, di Nangasache e d'Omura, della residenza d'Amacusa, della casa del novitiato de Usuchi, del collegio Funai, & residenze di Yu, delle case & residenze del Meaco, del seminario d'Anzuchyama, di Tacasuche, e infine racconta della residenza & della cristianità di Cavaci". Si tratta di testimonianze originali di vita vissuta dai Padri Gesuiti, sempre in continua peregrinazione e sotto continua minaccia di persecuzioni e morte; essi praticavano l'evangelizzazione in una terra ricca di contrasti, dove si potevano incontrare principi o aristocratici convertiti, che li aiutavano in luoghi tanto ostili, dove regnava la confusione e la guerra, ma pure nemici della religione cristiana, considerando l'ardire dei giapponesi nel ferire di spada gli uomini di qualsivoglia stato, senza farsi troppi scrupoli. È in questa lettera che viene annunciata per la prima volta la decisione del Padre Visitatore Alessandro Valignano di inviare quattro giovani giapponesi in Europa, una decisione mediata dal desiderio di magnificare il lavoro evangelizzatore dei Gesuiti in Giappone, ma anche da motivi economici (ottenere per le missioni giapponesi finanziamenti dalla corte papale). È proprio in questo documento, che troviamo citati per la prima volta i nomi dei giovani aristocratici, detti i "quattro ambasciatori"; che partiranno per l'Europa e che giungeranno a Milano il 25 luglio 1585: sono Ito Sukemasu Mancio inviato del daimyo Otomo Yoshishige Sorin Francesco, signore di Bungo (suo zio) e Chijiwa Seizaemon Michele, rappresentante di due daimyo cristiani. Essi erano accompagnati da due giovani Nakaura Giuliano e Hara Martino, per cui si parla di quattro ambasciatori, anche se in realtà solo i primi due erano i rappresentanti dei signori del Kyushu ansiosi di rendere omaggio al Papa. Si trattò comunque di un'ambasceria non autorizzata dall'imperatore anche se durante il viaggio in Europa essi furono presentati non solo come inviati di re ma come re loro stessi, in particolare Ito Mancio. Sul loro soggiorno milanese scrisse Guido Gualtieri. 

Infine, da pag. 105 a 118, è la "Relatione della felice morte di cinque religiosi della compagnia di Giesu et di alcuni altri secolari ammazzati da' Gentili per la Fede, nell'India Orientale. l'anno 1583. Cavata da una del P. Alessandro Valignano, Provinciale dell'India al P. Generale della Compagnia di Gesù, data in Goa à 28 di Dicembre dell'istesso anno". Tratta dei Padri Ridolfo Acquaviva, Alfonso Pacecco, Antonio Francesco, Pietro Berno, e del fratello Francesco Aragna, che offrirono la loro vita per amore di Gesù il 15 di Luglio del 1583, ammazzati crudelmente per avere offerto la conversione agli infedeli, per mano dei Gentili, che sono nelle terre di Salsete. 

Condition Report

In 8vo; mm 151x102. Cardboard binding. Pp. 118, (2). Woodcut Jesuitic device on titlepage and adorned initial letter, italic type. Very good condition.

Rare first edition, published simultaneously in Milan and Rome. This Milanese edition of ours is much rarer than the Roman. Very interesting account "del P. Gaspare Coeglio Viceprovinciale al molto R. P. Generale della Compagnia di Giesu"; tells of life in the homes and residences of the Jesuit Fathers in the inaccessible areas of Japan; the descriptions tell precisely "delle zone del Ximo, della residenza e seminario di Arima, di Nangasache e d'Omura, della residenza d'Amacusa, della casa del novitiato de Usuchi, del collegio Funai, & residenze di Yu, delle case & residenze del Meaco, del seminario d'Anzuchyama, di Tacasuche, e infine racconta della residenza & della cristianità di Cavaci". These are original accounts of the life lived by the Jesuit Fathers, always in constant peregrination and under constant threat of persecution and death; they practiced evangelization in a land full of contrasts, where one could meet princes or aristocratic converts, who helped them in such hostile places, where confusion and war reigned, but also enemies of the Christian religion, considering the daring of the Japanese in wounding men of any state with swords, without making too many scruples. It is in this letter that Father Visitor Alessandro Valignano's decision to send four young Japanese men to Europe is announced for the first time, a decision mediated by the desire to magnify the Jesuits' evangelizing work in Japan, but also for economic reasons (to obtain funding for the Japanese missions from the papal court). It is precisely in this document, that we find mentioned for the first time the names of the young aristocrats, known as the “four ambassadors”; who were to leave for Europe and arrive in Milan on July 25, 1585: they were Ito Sukemasu Mancio envoy of the daimyo Otomo Yoshishige Sorin Francis, lord of Bungo (his uncle) and Chijiwa Seizaemon Michael, representative of two Christian daimyos. They were accompanied by two young men Nakaura Julian and Hara Martin, so there is talk of four ambassadors, although in reality only the first two were representatives of the lords of Kyushu anxious to pay homage to the Pope. It was, however, an unauthorized ambassadorship by the emperor even though during the trip to Europe they were presented not only as envoys of kings but as kings themselves, particularly Ito Mancio. About their Milanese stay Guido Gualtieri wrote.
At the end, from page 105 to 118 there is "Relatione della felice morte di cinque religiosi della compagnia di Giesu et di alcuni altri secolari ammazzati da' Gentili per la Fede, nell'India Orientale. l'anno 1583. Cavata da una del P. Alessandro Valignano, Provinciale dell'India al P. Generale della Compagnia di Gesù, data in Goa à 28 di Dicembre dell'istesso anno".
Deals of Fathers Ridolfo Acquaviva, Alfonso Pacecco, Antonio Francesco, Pietro Berno, and Brother Francesco Aragna, who offered their lives for the love of Jesus on July 15, 1583, who were cruelly murdered for offering conversion to the infidels, at the hands of the Gentiles, who are in the lands of Salsete.
mer 4 Dicembre 2024
Orari Asta
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