ROLEWINCK. Fasciculus temporum.
1482
ROLEWINCK, Werner. Fasciculus temporum.
Memmingen, Albrecht Kunne, 1482
Folio, 280x205 mm. Legatura in pergamena della fine del XIX secolo, un po' rovinata in alcuni punti. 72 carte non numerate, la prima è bianca. Segnatura: a8 b6 c8 d-f6 g10 h-i8 k6. Incipit a carta a2v: ”Fasciculus temporum omnes antiquorum cronicas com-pi/ctans:”, Colophon i6v: “… Impressum per me Albertum kunne de Duderstat … Sub anno domini Millesimo quadringentisimo octuagesimosecundo”. A carta k6r: “Impressus Memmingen”. Carattere gotico, Spazi per le Iniziali. 11 xilografie e diversi diagrammi in forma di cerchi che indicano le divisioni temporali (timeline). Un po' macchiato, alcune macchie di umidità in alcuni punti, ultimo foglio con piccolo restauro nel margine bianco. Foliazione manoscritta. Alcuni dei primi e degli ultimi fogli leggermente allentati e montati su nuovi sguardie. Buon esemplare.
Rara edizione. La prima opera stampata e datata di Memmingen. Il Fasciculus temporum, pubblicato la prima volta a Colonia nel 1474, è stata la prima cronaca del mondo stampata e si proponeva di offrire ai lettori una panoramica completa della storia dell’umanità, dalla Creazione al 1474: la cronologia segue una doppia linea temporale, misurando il tempo sia dalla creazione che dalla nascita di Cristo, richiedendo un layout tipografico straordinariamente complesso.
Relativamente a questa edizione BMC nota: “Reprinted from Quentell's edition of 1479 or 1480. In the woodcut of the Magi on sig. d3 the Memmingen arms (reversed in the process of cutting) have been placed on a shield left blank in Quentell's cut, and a device, presumably Kunne's, is substituted on another shield for Arms of Cologne.” Il colophon menziona l'approvazione dell'Università di Colonia, indicando che per la ristampa della presente opera è stata utilizzata l'edizione Quentell del 1480. Fra le xilografie compaiono: La Torre di Babele, L’Arca di Noè, vedute di città, Ninive, Roma e Colonia.
Nel verso dell’ultima carta di testo è menzionata anche l’invenzione della stampa, a Magonza: “An 1457 … Artifices mira celeritate subtiliores solito fiunt. Et impressores librorum multiplicantur in terra, ortum suae habentes in Maguntia.”
L'opera fu immensamente popolare, essendo stata stampata 32 volte nel XV secolo, comprese le traduzioni in francese, tedesco e olandese.
Hain-C. 6931; GW M38704; BMC II, 602; Goff R-268; Schramm XVI, 18 e 916-23; Schreiber 5114; Donau. Inc. 419.