DANTE. L'amoroso convivio di Dante
1531
DANTE. L'amoroso convivio di Dante, con la additione, et molti suoi notandi, accuratamente revisto et emendato.
Venezia, Sessa, 1531
In 8vo; mm 153 x 95; Elegante piena pelle in vitello verde del XX secolo, titolo in oro al dorso, tagli a spruzzo rossi, sguardie marezzate. Segnatura: +8, A-Q8. Carte [8], 112. Carattere corsivo. Capolettera parlante entro vignetta silografica. Al frontespizio titolo su sette righe inserito entro bordura con grottesche e gatto a piede di pagina, classica impresa dei Sessa, ripetuta in fine al volume. Alcuni tratti manoscritti in inchiostro marrone, concisi marginalia al verso della carta G6 e al recto della carta G7. Al contropiatto anteriore etichetta della Libreria Mediolanum ed ex libris 'Paolo Cagnaninchi'. Esemplare in ottimo stato di conservazione, leggere fioriture, qualche alone.
Quarta edizione del Convivio, e ultima delle tre edizioni cinquecentesche, non comune; edizione di Crusca. Il progetto iniziale del poeta era di redarre quindici trattati, ma egli si fermò al quarto commentandole sole tre canzoni "Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete"," Amor che ne la mente mi ragiona" e "Le dolci rime d'amor ch'io solÏa"; si pensa che avesse già in mente lo schema di un'opera superiore, la "Commedia". L'opera, che aveva riscosso un notevole successo proprio tra il secondo ed il terzo decennio del Cinquecento, non sarà più pubblicata, dopo questa edizione sessiana del 1531, fino al 1723. In luogo del consueto ritratto, il frontespizio e? inquadrato all'interno della cornice silografica in uso presso il Sessa. La lezione del testo è, al contrario, identica a quella della precedente edizione. Simbolicamente l'opera rappresenta una mensa (convivio), che offre ai partecipanti (ovvero a coloro che hanno desiderio di sapere e conoscere) una difficile pietanza (vivanda), accompagnata da pane che ne faciliterà l'assimilazione. Alla vivanda corrispondono le canzoni, mentre al pane i vari commenti esplicativi. Nell' opera passano in rassegna grandi temi filosofici del tempo, inoltre Dante ci parla del problema della lingua e ancora di discipline diverse: dalla cosmologia alla politica, con il fine di formare un'opera enciclopedica che contenga tutto lo scibile umano.
Adams D-119; Brunet II, 516; Gamba 419; Mambelli 803. Sander 2331; Choix d'Olschki 197.